Il Museo del Prado è una di quelle attrazioni turistiche che non ha bisogno di presentazioni, essendo uno dei musei più prestigiosi al mondo: non teme confronti con “mostri sacri” dell’arte e della cultura come il Louvre a Parigi, il British Museum a Londra o il MoMa a New York.
Tempio della pittura spagnola, con la più vasta collezione al mondo di dipinti spagnoli dal XII secolo all’Ottocento, il Prado è anche uno dei migliori musei per ammirare la pittura fiamminga e altri capolavori dell’arte europea.
Un elenco completo di grandi artisti esposti al Prado sarebbe lunghissimo, ci limitiamo a farvi i nomi di Goya, Velázquez, Tiepolo, Tiziano, Dürer, Rubens, Rogier Van Der Weyden, El Greco e Bosch.
Che sia siate amanti dell’arte o meno, il Prado è una tappa obbligata di ogni vacanza a Madrid ma la visita va pianificata con attenzione perché date le sue gigantesche dimensioni visitare il museo senza un itinerario in mente potrebbe essere un’esperienza frustrante.
Trasformate una possibile delusione in una delle esperienze più affascinanti della vostra vita: grazie alle informazioni, i consigli, l’elenco delle opere più famose e gli itinerari guidati che abbiamo raccolto per voi potrete programmare quando andare al Prado, quanto restare e cosa vedere, traendo il massimo dalla vostra visita.
Il Prado è enorme e quanto tempo spendere all’interno del museo dipende solo dal vostro interesse… e dalla vostra resistenza! Calcolate un minimo di 2-3 ore per vedere il meglio del Prado; una visita approfondita richiede molto più tempo.
Il Museo del Prado è ospitato all’interno di un’elegantissimo edificio di monumentali dimensioni progettato dall’architetto Juan de Villanueva nel 1785 come sede di un museo di storia naturale.
Fu il re Ferdinando VII su consiglio della moglie Isabella di Braganza a destinare il nuovo edificio alla funzione di Museo Reale, presto rinominato Museo Nazionale di Dipinti e Sculture e successivamente Museo del Prado.
Il museo aprì al pubblico nel 1819 con un catalogo che comprendeva “solo” trecento dipinti, circa un decimo dell’attuale collezione!
La collezione del museo e il numero dei visitatori sono andati sempre crescendo, raggiungendo ritmi di crescita impressionanti negli ultimi anni. Basti pensare che nel 2016 ha superato la boa dei tre milioni di visitatori annui, totalizzando 3.033.754 entrate, ma nei soli primi sei mesi del 2017 i visitatori hanno già raggiunto la quota di 1.726.962.
Per far fronte alle esigenze di un museo in continua crescita, l’edificio del Villanueva è stata sottoposto a modifiche e aggiunte che sono culminate con la costruzione di un nuovo edificio connesso internamente alla sede originale.
Il percorso più seguito per la visita al Museo è naturalmente quello che segue le varie collezioni che compongono il patrimonio artistico del Prado.
La pittura spagnola è la protagonista del museo, che nasce proprio con l’intento di far conoscere il patrimonio artistico nazionale. Il nucleo originario della collezione del Prado era interamente composto da dipinti spagnoli; oggi il Museo del Prado possiede 2000 dipinti spagnoli realizzati tra il XII secolo e la fine del XVII secolo.
La pittura francese e più ancora quella italiana hanno fortemente influito su quella spagnola: fondamentale per comprendere il passaggio da Medioevo e Rinascimento, l’arte italiana è stata la principale fonte di ispirazione per il Barocco spagnolo.
La scarsità di dipinti italiani e francesi precedenti al Cinquecento si spiega con il disinteresse dei monarchi spagnoli a collezionare tali opere, ma il gusto cambiò grazie all’influenza di Tiziano, artista molto ammirato in Spagna.
Il Museo del Prado possiede una delle più importanti collezioni al mondo di pitture fiamminghe, con oltre 1000 opere in catalogo, merito delle relazioni politiche della Spagna con le Fiandre, unite sotto un’unica monarchia a partire dal tardo Cinquecento.
Il museo può inoltre vantare la più vasta collezione al mondo di opere di Hieronmyous Bosch, pittore fiammingo capace di affascinare il pubblico del suo tempo e quello contemporaneo con la sua fervida fantasia e il suo tono satirico. Quest’eccezionale collezione si deve principalmente al re Filippo II, che iniziò a collezionare i dipinti di Bosch pochi decenni dopo la sua morte.
Con oltre 1000 opere provenienti principalmente da Spagna, Italia, Francia, Germania, Inghilterra ma anche Svizzera, Russia e Polonia, la collezione di dipinti del Settecento del Prado è un affascinante excursus nella pittura del XVIII secolo.
Figura chiave di questa collezione è naturalmente Francisco de Goya, a cui si devono capolavori come Maja Desnuda y Maja Vestida, Saturno che divora i suoi figli e Il 3 maggio 1808.
La collezione di dipinti del XIX secolo è, paradossalmente, la più estesa e la meno conosciuta del Museo del Prado, costituita principalmente dalle opere acquisite dal Museo di Arte Moderna nel 1971.
Sono principalmente spagnoli gli artisti che hanno firmato le opere neo-classiche, romantiche e storiche di questa collezione, ma non mancano importanti artisti europei.
La sezione di stampe, illustrazioni e fotografie del Prado è l’unica il cui nucleo originale non si basa sulle collezioni dei monarchi spagnoli, con notevoli eccezioni come il progetto del museo dell’architetto Villanueva, così emblematico che venne affisso in una delle stanze private dei monarchi all’interno del neonato museo.
Potrete ammirare disegni di artisti italiani e spagnoli, una collezione di disegni, stampe e lettere del Goya, riproduzioni di opere d’arte, documenti fotografici delle opere del museo e un collezione di fotografie della scuola romana risalente alla seconda metà dell’Ottocento.
Poco conosciute al grande pubblico, le sale del Prado dedicate alle sculture e alle arti decorative non sono meno interessanti di quelle dedicate alla pittura.
La collezione di sculture del Prado conta quasi 1000 opere, tra sculture realizzate in diverse epoche del mondo classico, una limitata rappresentazione della cultura medievale, opere rinascimentali, barocche, neoclassiche e opere del XIX secolo. La collezione di arti decorative comprende miniature, arazzi fiamminghi, porcellane, cristalli, monete, medaglie, mobili d’epoca
Tra le opere più importanti della collezione segnaliamo il Tesoro del Delfino, la statuaria romana e le opere dei Leoni incaricate da Filippo II e da Carlo V.
Avete poco tempo e volete andare dritti ai dipinti più famosi o al contrario avete molto tempo e volete sapere dove val la pena soffermarsi un po’ più a lungo? Ecco le 10 opere da non perdere al Museo del Prado.
Las Meninas è per il Prado ciò che la Gioconda è per il Louvre: il capolavoro di Diego Velásquez è sicuramente il dipinto più famoso e ammirato del museo. È un’innovativa opera che raffigura il “dietro le quinte” di un ritratto reale che vede protagonista l’infanta Margarita.
Il significato dell’opera è ancora dibattuto; a rendere enigmatico questo dipinto, e a consacrarlo come uno dei capolavori artistici di tutti i tempi, è l’elemento dello specchio in cui si riflettono il re e la regina. Osservano o sono osservati? Decidetelo voi ammirando quest’opera immortale al Museo del Prado.
Un’opera così bella che “par veramente non da uomo, ma fatto in paradiso”: così Giorgio Vasari, uno storico critico dell’arte, ha definito l’Annunciazione dell’artista Beato Angelico. Un’unica opera divisa in due scene: la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso e la Vergine Maria che riceve l’annuncio dell’Angelo.
La fantasia visionaria del pittore olandese Hieronymus Bosch raggiunge il suo apice in questo originalissimo trittico raffigurante l’Eden, il Giardino delle Delizie e l’Inferno, popolato da bestie fantastiche e corpi nudi impegnati in scene grottesche.
Un fiero autoritratto d’artista è quello che realizzò il tedesco Albrecht Dürer quando già era un pittore affermato. L’atteggiamento fiero e gli abiti raffinati denotano la consapevolezza che l’artista ha raggiunto del suo valore.
Da un lato il Paradiso, dall’altro l’Inferno: nel mezzo, ad attirare la nostra attenzione, c’è un fiume di un color turchese brillante solcato dalla barca di Caronte, il traghettatore di anime. L’opera è di Joachim Patinir, pittore fiammingo.
Chi fu a commissionare a Tiziano Vecellio quest’opera dalla forte carica erotica? La commissione del dipinto è ancora oggetto di discussione, mentre il soggetto non lascia dubbi. L’artista italiano ha qui rappresentato l’episodio mitologico di Giove che seduce Danae trasformandosi in gocce d’oro, con la giovane compiacente che lo accoglie nel suo corpo languido.
La forza distruttiva della morte, con cui gli essere umani sono destinati a lottare senza speranza di poter vincere, sono rappresentati dal fiammingo Pieter Brueghel il Vecchio in questo dipinto straordinario che fonde due tradizioni iconografiche: quella nordica della danza macabra e quella italiana, con chiari riferimenti alla scuola palermitana.
La rappresentazione dell’episodio biblico del giovane Davide che uccide il gigante Golia diventa nell’opera di Caravaggio un capolavoro di chiaroscuri usati come elemento narrativo che esalta la drammaticità della rappresentazione.
Chi è l’aristocratico spagnolo ritratto da El Greco nel suo più celebre dipinto? La critica sembra oggi d’accordo nell’affermare che si tratti di Don Juan de Silva, notaio di Toledo, ma in passato sono stati fatti i nomi dello scrittore Miguel Cervantes e dello stesso autore.
Anche questo è un dipinto che avete sicuramente visto sui libri di scuola, riviste, siti: la resistenza delle truppe madrilene all’armata francese durante l’occupazione del 1808 della guerra d’indipendenza spagnola rappresentata da Goya è l’immagine-simbolo della lotta per la libertà e della volontà di non arrendersi ai tiranni.
Un’idea originale è quella di visitare il Prado seguendo un itinerario a tema che potrete costruire sulla base dei vostri interessi o curiosità:
Il Museo del Prado è tra le attrazioni turistiche più famose al mondo e in ogni periodo dell’anno attira un numero impressionante di visitatori.
Le code all’ingresso sono sempre lunghe e possono risultare snervanti. Non fatevi rovinare la visita a uno dei musei più belli al mondo da simili contrattempi: giocate d’anticipo e acquistate online il biglietto prioritario. È l’unico modo garantito per saltare la coda all’ingresso.
In alternativa, per scoprire tutto del Museo del Prado potete farvi accompagnare da una guida esperta durante la vostra visita. Il costo è poco più alto del biglietto di ingresso e anche acquistando questa visita si risparmierà tempo evitando di fare la fila alla biglietteria.
Il Prado fa parte del Paseo del Arte, un itinerario culturale nella città di Madrid che comprende tre eccezionali musei come il Thyssen-Bornemisza, il Reina Sofía e il Prado nell’arco di un chilometro, più altri interessanti musei, istituzioni ed edifici. Con il biglietto di seguito è possibile acquistare, a prezzo ridotto, gli ingressi di tutti e tre i musei.
Il Museo del Prado è aperto tutto l’anno, esclusi il giorno di Natale, il primo gennaio e il primo maggio; in occasione di altre festività effettua orario ridotto.
L’apertura è alle dieci del mattino e chiude nel tardo pomeriggio. Si può trascorrere qua dentro un’intera giornata senza annoiarsi! Le ultime due ore di apertura sono a ingresso gratuito per la collezione permanente e scontato per le esibizioni temporanee.
Due sono le biglietterie del museo, entrambe in piazza Goya, lungo la calle Felipe IV, mentre le entrate sono quattro: Puerta de los Jerónimos, Puerta alta de Goya, Puerta de Murillo e Galería Jónica Sur.
Per rendere più piacevole e confortevole la visita al museo sono disponibili numerosi servizi tra cui:
Il museo nacional del Prado si trova lungo l’elegante ed ombreggiato Paseo del Prado. Ci si arriva da Puerta del Sol in circa 15-20 minuti di cammino, muovendosi in direzione est lungo la Carretera de S. Jeronimo.
In alternativa, se provenite da una zona diversa di Madrid, le fermate della metro più vicine sono Banco de Espana sulla linea 2, a nord di fronte alla Fuente de Cibeles, Anton Martin sulla linea 1, a ovest a fianco del mercato omonimo, ed Estacion del Arte, sempre sulla linea 1, che delimita a sud il Paseo del Prado. Qualunque sia la fermata che scegliete, mettete in conto una camminata di circa 10 minuti.
Praticamente davanti al museo del Prado ci sono tre hotel eccellenti, facenti parte delle catene internazionali Radisson Blu, NH e Mercure. A due passi dall’ingresso del museo, lungo Paseo del Prado, ci sono anche alcuni hostal, bed and breakfast e appartamenti, sia lungo Paseo del Prado che nelle vie adiacenti, come Calle de Cervantes, Calle de Lope de Vega, Calle de las Huertas e Calle de Moratin.
Il museo del Prado si trova lungo Paseo del Prado, poco a est dal parco del Retiro, nel Barrio de Las Letras, poco a sud del museo Thyssen-Bornemisza.
Le City Card permettono di risparmiare sui mezzi pubblici e/o sugli ingressi delle principali attrazioni turistiche.